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Situazione attuale
A inizio mese è apparso un video sui social media di un apparente nuovo gruppo armato illegale a Buenaventura, che minacciava un’ulteriore ondata di violenza contro un’altra struttura criminale.
Sempre a inizio mese è ripreso il dialogo di pace tra il governo nazionale e la dissidenza delle FARC-EP di Ivàn Mordisco, autodenominata Estado Mayor Central De las FARC-EP. Il dialogo era stato sospeso lo scorso maggio, dopo l’omicidio di quattro minori indigeni. Il governo ha nominato Camilo Gonzalez Posso, presidente di INDEPAZ, come coordinatore dei rappresentanti del governo per i negoziati. Nonostante ciò, a fine mese, si è registrata la morte di Salomé Usa Mosquera, bambina di 4 anni, e lo sfollamento di oltre 800 persone, tra le quali diverse famiglie indigene e contadine, proprio a causa di un combattimento tra la dissidenza e le forze militari.
Il 5 luglio, il Presidente colombiano Petro ha firmato il decreto 1117 attraverso il quale ha ordinato la sospensione delle operazioni militari e di Polizia contro la guerriglia dell’ELN, a partire dalla mezzanotte di giovedì 3 agosto fino al 29 gennaio 2024. Il cessate il fuoco concordato ha carattere nazionale e potrà essere prorogato, previo accordo tra le due delegazioni, durante il quarto tavolo dei negoziati che si terrà a Caracas. Il meccanismo di monitoraggio e verifica del compimento dell’Accordo è costituito dalla Forza Pubblica, dall’Alto Commissario per la Pace del governo colombiano, dai delegati dell’ELN, dalla Conferenza Episcopale Colombiana e dalla Missione di Verifica dell’ONU in Colombia.
L’Alto Commissario ONU per i Diritti Umani, su richiesta dell’Ambasciatore colombiano in Svizzera Gallón, appoggerà la Colombia per implementare le raccomandazioni della Commissione della Verità: la riforma delle forze di sicurezza e la protezione dei leader sociali sono alcuni dei temi in questione. A metà mese, durante il Consiglio di Sicurezza e il Consiglio per i Diritti Umani dell’ONU, la situazione della Colombia è stata una delle più discusse a Ginevra. I temi trattati sono stati i passi avanti e i ritardi nell’implementazione dell’Accordo di Pace del 2016. Il commento di Juliette Rivero, rappresentante dell’Ufficio ONU in Colombia per i Diritti Umani, è stato: “è storico il sostegno all'approccio del governo sulle questioni in tema di pace”.
Nonostante ciò, continua purtroppo a crescere il numero di leader sociali, difensori dei Diritti Umani e firmatari dell’Accordo di Pace assassinati nel 2023. Tra questi, Fredy Campo Bomba, che in un documentario, girato nel 2018, disse: “Noi indigeni stiamo in tutto il territorio. Se ci state ascoltando, vi saluto. Vi invito a difendere il territorio, le entità pubbliche indigene, i nostri bambini e bambine e la nostra lingua. Perché verranno tempi difficili e ci tengono controllati per vedere chi parla più duramente, così da prendere delle misure per zittire le persone. Tutto questo è già stato deciso. Se ci ascoltate, vi invito a difendere il territorio.” (Fredy Campo Bomba, luglio 2018, riserva indigena di Pioyá).