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Hammoud e Khaled sono due bambini di sei e otto anni, vengono da un villaggio del distretto di Houla, in Siria, che ha vissuto l’assedio dell’esercito siriano, e delle milizie alleate, per sette anni. Hanno vissuto tanti inverni.
Hanno lo sguardo che parla tanto, vispo, in certi casi quasi ostentano sicurezza.
Passano da fasi di spregiudicatezza nel racconto dei dettagli a momenti di silenzio e timidezza, in cui ritornano piano nel loro mondo fatto di ricordi e di incubi.
Quanto spazio può esserci nella testa di un bambino, l’immaginazione è uno strumento potente che riesce a costruire un senso e una narrazione anche dove nessun adulto riuscirebbe a trovarne. Raccontano quasi correndo, del rumore degli aerei, del mondo in cui si inclinano prima di colpire, delle pale degli elicotteri.