Senza che io me ne accorgessi, queste montagne sono diventate un paesaggio familiare.
A casa mia non c’è niente di simile, nessun minimo accenno di collina o altura.
Era un paesaggio nuovo, appena arrivata qui.
Finché non ho realizzato che adesso le cerco con lo sguardo, ogni volta che esco dalla tenda.
Dall’altra parte delle montagne c’è la Siria: così vicina e così estesa.
Siria.
La inizi a conoscere dai racconti delle persone, di cui è sempre la protagonista, da quelli drammatici a quelli dolci e nostalgici, fino ai più leggeri e alle barzellette.
Poi inizi ad averne più chiara la geografia, i nomi dei quartieri, dei villaggi.
Li associ alle facce delle persone con cui vivi, fino ad arrivare a riconoscere gli accenti, i modi di dire tipici di ogni zona.
Protagonista indiscussa ed allo stesso tempo irraggiungibile, diventa quasi un luogo irreale, che esiste solo nei cuori e nelle menti dei profughi.