GIORNO 3

Ciao a tutti,

qui si continua a girare e incontrare persone. Beirut mi sembra una città faticosa, araba ma ammiccante all'occidente, irrimediabilmente ferita col suo centro completamente ricostruito che i libanesi non riconoscono più, un grande cantiere per investitori stranieri più o meno onesti.

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GIORNO 1


Ciao a tutti,
Siamo a Beirut. Il viaggio è andato bene. Ci ha accolto la festa dell'indipendenza, o della polizia, non si è ben capito... in realtà all'inizio abbiamo trovato solo strade deserte e chiuse dall'esercito per il passaggio di esponenti del Governo.

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Italia/Libano

C'è un richiamo all'essenziale.
Lo si vede nello stupore di quelli a cui raccontiamo la Colomba, quelli che condividono l'orizzonte dell'infinito che sta nei nostri occhi. Lo si ascolta nelle parole di un uomo e una donna che hanno voglia di raccontarti di una famiglia divisa, del sogno di tornare in una casa con un frutteto intorno che ora non c'è più, di mostrarti le cicatrici di schegge sul corpo della loro bimba di quattro anni, di una Siria più rispettosa.

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Italia/Libano

Siamo qui da quattro giorni ma tra tutte le voci, i racconti, le informazioni raccolte il tempo sembra non esistere più.
Beirut è una grande città che porta sulle spalle tanti anni di guerre mondiali, civili, occupazione... ma non ve ne è quasi più traccia, gli unici segni rimasti sono quelli di mitraglia che bucherellano ogni vecchio palazzo, il resto è tutto ricostruito e luccicante.

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Speciale Libano - Siria

Storia di H: le marce, la ribellione, la guerra, l'incubo

Figlio di un comunista, più volte in carcere, prima delle manifestazioni io e lui ci dividevamo per non essere catturati insieme.
Studiavo inglese e facevo il cameriere, poi sono cominciate le proteste, sempre più numerose.
Non hai idea del senso di potere che da' partecipare ad una marcia con 25.000 persone che urlano insieme: libertà!

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