GIORNO 74 - Terzo Viaggio

"Gli uomini si dividono in tre classi", ci dice R., "quella alta, quella media, e quelli che stanno sulla terra. Noi siamo quelli che stanno sulla terra. Tocchiamo tutto con le mani. Lavoriamo, ci ammaliamo, soffriamo, abbiamo amici. Guardiamo intorno a noi, non in alto. Non ci interessano i soldi o il successo. Anche gli uccelli prima o poi si posano e tornano alla terra. Vogliamo vivere con affetto e amore per tutti".

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GIORNO 61 - Terzo Viaggio

Si chiama Captagon. E' la droga del soldato perfetto. Nessun dolore, nessun senso di fame, nessun sentimento, niente sonno per tre giorni con una sola pastiglia.
Permette di compiere atrocita' ridendo e di mantenere al massimo la concentrazione.
A. viene a casa nostra una sera a confidarci di averne fatto uso, quando per sei mesi e' stato coinvolto nell'esercito libero. E' stato suo fratello a portarlo via e salvarlo. Poi suo fratello e' stato ucciso nei combattimenti.

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Libano/Siria

È come un monolocale, con un muro e una porta in un angolo che ne delimitano il bagno a turca, e un lavandino che fa da cucina.

Una grossa porta nera, divisa in vari moduli stretti apribili a soffietto, li separano dalla strada e restituiscono un po’ di privacy a coloro che han perso tutto, non solo quella.

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GIORNO 47 - Terzo Viaggio

Che cosa possiamo proporre a queste persone?
Tanti continuano ad aprirsi con noi.
Spesso, mentre lo fanno, sfuggono le lacrime, e chiedono scusa.
A. e' un ragazzo siriano che ha provato ad aprire un'attività nel garage in cui vive, ma alcuni libanesi del posto si possono impunemente permettere di non pagarlo.

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