![](https://www.operazionecolomba.it/galleries/cache/siria-libano/2019/2019-01%20e%2002%20Vita%20al%20campo/IMG_20190302_130411(1)_800.jpg)
Ricordati sempre che lo sconforto viene ad ondate.
Quando qui c’è la calca, la fila di gente che viene a dirci che non sa cosa mangiare, non sa come nutrire i propri figli, non sa come comprare le medicine per curarli, non sa che farsene di un futuro in questo Paese…
Sono ondate, maree di schiaffi in faccia, partite di pugilato che finiscono con me al tappeto, sdraiata, non faccio in tempo a fare un movimento che ecco un altro gancio e rivedo il vuoto.
Il vuoto.
Parola che mi ritorna spesso in questi giorni in testa.
La vacuità.
Quest’idea può richiamare in noi le sue diverse sfaccettature, Chandra le ha anche dedicato un capitolo nel suo “Il silenzio è cosa viva”.
C’è il vuoto che dà le vertigini, c’è il vuoto dato dall’annullamento di sé, c’è il vuoto di prospettiva di queste persone quando mi guardano e con le parole ci chiedono molto, molto, molto di più di ciò che è nelle nostre possibilità immediate.