SITUAZIONE ATTUALE

Nel mese di ottobre a Gaza sono continuate le manifestazioni della Grande Marcia del Ritorno, che ormai da più di un anno si tengono ogni venerdì lungo il confine con Israele. È salito il numero di feriti tra adulti e minori palestinesi: 335 dall’inizio delle proteste, di cui 168 bambini. Durante il mese si è assistito anche ad un aumento delle tensioni tra Gaza e Israele, con diversi razzi diretti verso località israeliane e dall’altra parte bombardamenti su obiettivi legati ad Hamas.
In Cisgiordania, il 18 ottobre, un palestinese di 25 anni è stato ucciso dalle forze di difesa israeliane al checkpoint di Jubara (Tulkarm). Le fonti israeliane giustificano l’accaduto come una risposta ad un tentato accoltellamento, mentre le organizzazioni di difesa dei Diritti Umani riportano che i soldati hanno aperto il fuoco quando il palestinese non si è fermato dinnanzi agli ordini dei militari.

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SITUAZIONE ATTUALE

Il mese di settembre è stato caratterizzato da un’importante scadenza politica: le elezioni parlamentari, svoltesi il 17 settembre in Israele.
I risultati hanno confermato la mancanza di una maggioranza politica, problematica già emersa nelle elezioni dell’aprile scorso. Vanno quindi avanti i negoziati per un Governo di unità nazionale tra i due partiti in testa: il Likud di Benjamin Netanyahu e il partito “Blu e Bianco” guidato dall’ex generale Benny Gantz.
Nei territori occupati palestinesi il mese di settembre ha visto il perdurare di diverse proteste, con un aumento rispetto al mese scorso del numero di palestinesi feriti dalle forze di difesa israeliane.

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SITUAZIONE ATTUALE

Nel mese di agosto violenza e tensione, se non sono aumentate rispetto ai mesi precedenti, certamente non sono diminuite, e questo anche per la ricorrenza della festa musulmana dell’Eid Al-Ahda (la festa del Sacrificio di Abramo) nella seconda settimana del mese, della durata di tre giorni.
Quest’anno la principale festa musulmana è coincisa con la festa ebraica di Tesha B-av (lutto per tutti gli esili del popolo ebraico) e questo non ha affatto alleggerito la tensione che caratterizza già di solito questi giorni dell’anno.
Poco prima di queste ricorrenze, precisamente l’8 agosto, nelle prime ore della mattina, è stato rinvenuto nei pressi della colonia di Gush Etzion (Hebron) il corpo di un soldato fuori servizio ucciso per accoltellamento. Altre violenze ai danni di civili e soldati israeliani si sono verificate il 15 agosto, quando un’auto palestinese si è scagliata su due civili e il guidatore è stato ucciso sul posto; e il giorno successivo quando due minorenni palestinesi, di 14 e 16 anni, hanno accoltellato un poliziotto ferendolo e uno dei due attentatori è stato ucciso, l’altro ferito gravemente.

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SITUAZIONE ATTUALE

Il mese di Luglio si è aperto con un grave incidente che ha visto coinvolte le forze di polizia israeliane. Il 2 Luglio, nella periferia di Haifa, un giovane appartenente alla minoranza etiope è stato ucciso da un agente con un colpo d’arma da fuoco. Si è trattato del secondo episodio che ha visto coinvolta tale minoranza nell’arco di una settimana: il 27 giugno un altro giovane etiope aveva perso la vita nelle medesime circostanze. L’uccisione dei due giovani ha scatenato forti proteste in tutte le principali città israeliane da parte della minoranza etiope presente nel Paese, la quale lamenta forti discriminazioni sul piano sociale ed economico.
Nei Territori Palestinesi Occupati la principale notizia di questo mese riguarda la demolizione di 70 appartamenti verificatasi a Gerusalemme Est, nel quartiere di Sur Baher, la notte del 21 Luglio.

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SITUAZIONE ATTUALE

Nel mese di Giugno vi sono da segnalare tre importanti eventi che hanno catalizzato l’attenzione della stampa israeliana: l’annuncio del “Deal of the Century” statunitense, la conferenza “Peace to Prosperity” tenutasi in Bahrain e un’escalation di violenze tra Israele e la Striscia di Gaza.
Ad inizio mese gli Stati Uniti hanno annunciato che il piano per la prosperità del Medio Oriente e per la risoluzione del conflitto Israelo-Palestinese verrà divulgato nella sua interezza solo successivamente alle elezioni israeliane di Settembre, ma alcuni punti già sono conosciuti come certi. Tra questi, il rigetto della Risoluzione che riconosce due Stati, preferendo a ciò un massiccio investimento sul territorio palestinese da parte degli Stati Uniti (su un totale di 50 bilioni di dollari in Medio Oriente, 28 di questi saranno diretti in West Bank e nella Striscia di Gaza) per favorire l’economia e la creazione di posti di lavoro specializzati.

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