Situazione attuale

Nel mese di novembre, dopo una breve riapertura ai turisti, Israele ha nuovamente chiuso i propri confini, a causa della nuova variante del Covid-19 chiamata Omicron.
L’8 novembre, per la prima volta è stata denunciata la presenza di uno spyware, usato dallo Shin Bet per sottrarre informazioni sensibili in otto telefoni cellulari di attivisti palestinesi, con la conseguente violazione della loro privacy e di quella dei loro contatti. Tra essi erano inclusi anche diversi attivisti e dipendenti delle sei ONG palestinesi che a ottobre sono state dichiarate terroriste da parte di Israele.
Il 18 novembre, in occasione del Dubai Airshow, dove lo Stato di Israele era stato invitato a partecipare, è stato firmato un accordo tra Emirati Arabi Uniti e Israele per la costruzione di armi da guerra da usare sulle navi israeliane.

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Situazione attuale

Il 7 ottobre la Corte Suprema israeliana ha riconosciuto agli ebrei ultra-ortodossi il diritto di pregare alla moschea di Al Aqsa di sabato – decisione avversata dai musulmani, che hanno iniziato proteste giornaliere.
Il 14 ottobre Israele ha approvato un piano per la costruzione di nuovi insediamenti a Gerusalemme, nel quartiere di Beit Safafa, abitato soprattutto da Palestinesi; gli insediamenti interromperanno ogni collegamento territoriale del quartiere con i villaggi palestinesi dell’area.
Il 22 ottobre il Primo Ministro israeliano Naftali Bennet ha incontrato il Presidente russo Vladimir Putin, per discutere soprattutto dell’agenda economica russa in Medio Oriente. Inoltre i due politici si sono confrontati anche sulla possibilità di proporre nuove sanzioni all’Iran, in particolare per limitare il suo programma nucleare. Lo stesso giorno Israele ha dichiarato sei organizzazioni palestinesi come terroristiche: tra loro, Al Haq e Addameer. La decisione ha destato preoccupazione a livello internazionale, tanto da suscitare anche le dichiarazioni del portavoce del Dipartimento per i Diritti Umani delle Nazioni Unite per i Territori Occupati contro la scelta di Israele.

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Situazione attuale

Settembre è stato il mese delle festività ebraiche in Israele, con chiusure dei checkpoint e dell’aeroporto Ben Gurion durante il giorno di Yom Kippur.
Nonostante l’aumento di casi Covid-19, il Governo ha deciso di non aumentare le restrizioni, continuando la campagna vaccinale per la terza dose di vaccino e permettendo l’uso degli spazi pubblici solo a chi fosse in possesso di Green Pass.
Il 6 settembre sei detenuti Palestinesi sono fuggiti dalla prigione di massima sicurezza di Gilboa, nel nord del Paese. L’evasione ha messo in piena allerta Israele, che ha chiuso la maggior parte dei checkpoint tra West Bank e Israele per ricatturarli. Si sono verificati alcuni scontri soprattutto a Jenin, città natale della maggior parte dei sei prigionieri fuggiti, dove le truppe israeliane hanno imposto anche la chiusura del Jalama checkpoint, che delimita la città. Il 10 settembre due prigionieri sono stati catturati vicino a Nazareth, mentre altri due a Umm al-Ghanam. Infine, qualche giorno dopo anche gli ultimi due prigionieri sono stati trovati vicino a Jenin. Tutti e sei saranno portati in giudizio, dopo aver subito torture durante gli interrogatori.

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Situazione attuale

In Israele, nel mese di agosto, i casi in aumento di coronavirus hanno spinto il Governo a imporre nuovamente misure di distanziamento e di divieto di assembramento, oltre che l’obbligatorietà di indossare le mascherine al chiuso. E’ iniziata anche la somministrazione della terza dose di vaccino, per cercare di fermare l’ondata della nuova variante Delta.
Tra il 4 e il 6 agosto sono avvenuti diversi scambi di lanci di missili tra Israele ed Hezbollah, nel sud del Libano. L’11 agosto, dopo la normalizzazione dei rapporti tra Marocco e Israele, si è compiuta la prima visita del Ministro degli Esteri israeliano in Marocco, dove sono stati siglati alcuni accordi, anche economici, di collaborazione tra i due Paesi.
Dal 20 agosto sono ricominciate le proteste del Venerdì nella Striscia di Gaza, contro il blocco che Israele ha imposto alla Striscia da anni. Diversi sono stati i feriti, e alcuni cittadini gazawi sono stati uccisi dai soldati israeliani.

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Situazione Attuale

Nel mese di luglio l’aumento delle proteste per il bombardamento della Striscia di Gaza e la successiva tregua, hanno causato un generale aumento della violenza e, in particolare, degli attacchi da parte dell’esercito israeliano all’interno della West Bank, come forma di ritorsione. In particolare, durante tutto il mese, sono continuate le proteste a Beita, vicino a Nablus, contro la costruzione dell’avamposto di Evyatar, ora divenuta base militare israeliana. Il 4 luglio è stato arrestato Farid al-Atrash, avvocato per i Diritti Umani, di ritorno da una protesta contro il Presidente Abbas a Ramallah: l’esercito israeliano l’ha fermato al check-point denominato Container, dove è stato arrestato. Sono state numerose le proteste in Palestina, che accusano il governo palestinese di collaborare con Israele per fermare i moti di scontento contro l’Autorità palestinese, iniziati dopo l’uccisione di Nizar Banat.

Il 7 luglio, Isaac Herzog ha giurato come 11° Presidente di Israele.
L’11 luglio è stata ritrovata morta Suha Jarrar, avvocatessa per i Diritti Umani, e figlia della parlamentare Khalida Jarrar, detenuta nelle carceri israeliane. Sebbene anche diverse organizzazione internazionali abbiano chiesto il rilascio della donna per partecipare ai funerali della figlia, questo non è stato accordato; ne è nata una protesta spontanea davanti al tribunale militare di Ofer.

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