SITUAZIONE ATTUALE

Dopo quattro elezioni, Israele ha un nuovo Governo: il 13 giugno, infatti, ha giurato il nuovo parlamento. Dopo più di 12 anni di Governo di Benjamin Netanyahu, l’esecutivo sarà formato da una nuova coalizione tra il partito di destra Yamina e quello di centro di Yesh Atid, con l’appoggio esterno di diversi partiti (tra cui il partito dei Giovani Sionisti). Per i primi due anni il ruolo di Primo Ministro sarà rivestito da Naftali Bennet di Yamina e per i successivi due anni da Yair Lapid, leader di Yesh Atid. Questa decisione pone fine allo stallo creato dopo l’ultima elezione di fine marzo.
A Gerusalemme sono continuate le proteste nel quartiere palestinese di Sheikh Jarrah. Il 5 giugno, durante una protesta, la polizia israeliana ha arrestato Givara Budeiri, una giornalista di Al Jazeera; è stata trattenuta per tutta la notte nella stazione di polizia di Gerusalemme, e rilasciata solo la mattina successiva.

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SITUAZIONE ATTUALE

Durante il mese di maggio Israele ha provato nuovamente a formare un governo, a più di due mesi dalle ultime elezioni. A fine mese, si è trovato un accordo tra i partiti Yamina e Yair Lapid, secondo il quale i capi dei due partiti si alterneranno nel ruolo di Primo Ministro per i prossimi cinque anni, ognuno con un mandato di 2 anni e mezzo.
La lotta contro le occupazioni nel quartiere di Sheikh Jarrah è proseguita per tutto il mese: diverse persone sono state arrestate; inoltre a metà mese la strada di accesso al quartiere è stata bloccata con barriere di cemento. La polizia, con una presenza fissa nell’area, ha compiuto più volte raid e allontanato persone dal quartiere.
L’11 maggio, nel cosiddetto Giorno di Gerusalemme, in cui Israele ricorda l’istituzione del controllo israeliano sulla Città Vecchia dopo la “guerra dei 6 giorni”, forze militari israeliane hanno lanciato granate dentro la Moschea di Al Aqsa, che hanno causato anche un incendio. La polizia ha disperso i fedeli musulmani con bastoni, proiettili di gomma e lacrimogeni.

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SITUAZIONE ATTUALE

Israele, con ormai più della metà della popolazione immunizzata dal Covid-19, ha riaperto quasi tutte le attività, eliminando l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto. In Palestina, invece, i numeri dei casi sono scesi, ma purtroppo la campagna vaccinale è quasi ferma. Il lockdown imposto per tutto il mese di Ramadan è stato lentamente ampliato sempre più.
Sebbene le elezioni risalgano a fine marzo, anche per tutto il mese di aprile sono continuate le convocazioni per cercare di formare un governo. Il 6 aprile, il Presidente di Israele Rivlin ha conferito nuovamente al Primo Ministro uscente Benjamin Netanyahu l’incarico di formare un governo: avrà circa tre settimane per trovare un accordo con le forze politiche. In Palestina, invece, le elezioni previste per fine maggio sono state rinviate a data da destinarsi: il motivo di tale decisione è l’impossibilità per i palestinesi di Gerusalemme Est di votare liberamente, a causa della campagna repressiva tenuta da Israele.

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SITUAZIONE ATTUALE

Nel mese di marzo Israele ha continuato l’intensa campagna di vaccinazione contro il Coronavirus, vaccinando più della metà della popolazione israeliana. Sono iniziate anche le vaccinazioni dei palestinesi presso i checkpoint di ingresso in Israele, ma solo per coloro che lavorano in Israele o nelle colonie in Cisgiordania. Il 7 marzo sono state eliminate alcune limitazioni di ingresso per i cittadini israeliani, in prossimità delle elezioni. Il 23 marzo, infatti, si sono tenute le quarte elezioni in due anni per la formazione della Knesset: anche stavolta non sono emerse maggioranze, e dunque è necessario trovare un’ampia coalizione per governare. Il prossimo appuntamento è il 7 aprile, quando il Presidente Rivlin darà l’incarico a qualcuno di formare una possibile maggioranza. A marzo sono iniziate anche le vaccinazioni nei Territori Occupati. Il lockdown generale è stato prorogato, mentre le prime dosi di vaccino sono state inoculate ai residenti delle aree A, B e C, sebbene quest’ultima ricada sotto la responsabilità sanitaria di Israele (secondo il Diritto Internazionale).

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SITUAZIONE ATTUALE

Nel mese di febbraio in Israele la questione Coronavirus è rimasta centrale.
Dal 7 del mese le maglie del terzo lockdown si sono allargate: complice la campagna vaccinale - che a fine mese ha portato metà della popolazione israeliana ad essere vaccinata almeno con la prima dose - Israele ha istituito il cosiddetto green passport, ossia un documento elettronico che permetterà, a chi avrà ricevuto il vaccino, di tornare a frequentare locali e strutture al chiuso. L’istituzione di tale documento ha permesso al Governo di concedere aperture più generalizzate a diversi istituti scolastici e ad alcuni luoghi di lavoro, oltre alla cancellazione del blocco dello spostamento tra città. Questo è stato il primo passo dei tre previsti dal Governo israeliano per uscire dal lockdown iniziato a dicembre 2020.
Per limitare la diffusione del virus Covid-19 è stato chiuso l’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv: una chiusura generalizzata non solo a stranieri, ma anche agli stessi cittadini israeliani, molti dei quali sono ancora bloccati all’estero.

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