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Situazione attuale
Nel mese di febbraio il Cile è stato attraversato da una grande siccità e incendi continui, in particolare nella parte centro meridionale del Paese. Negli ultimi anni sono diminuite le precipitazioni e le temperature si sono elevate. Questo ha portato il Paese ad avere oggi problemi di acqua potabile; ciò non ha origine solamente nel cambiamento climatico, ma dipende anche dall’aumento della domanda di acqua proveniente da settori produttivi quali agricoltura, industria mineraria e silvicoltura. A questo si aggiunge anche il diritto dei privati di sfruttare l’acqua (stabilito dalla Costituzione del 1980).
Nel mese di febbraio in Cile ci sono stati più di cento incendi, molti dei quali dolosi. La temperatura alta e i forti venti hanno fatto sì che il contenimento dei focolai fosse estremamente difficile e, in alcune zone, è stato indetto il coprifuoco per ragioni di sicurezza. Nelle regioni dell’Araucania, del Bío Bío, de Los Lagos e del Ñuble si sono contati più di 300 mila ettari di bosco bruciato, e questo ha inevitabilmente portato ad un elevato numero di morti (circa 30 persone hanno perso la vita nell’intento di salvare il proprio terreno) e di feriti (più di 2.000), soprattutto nel centro del Paese. Prosegue lo stato di eccezione e nonostante questo proseguono anche i sabotaggi di gruppi Mapuche ai danni delle grandi imprese, specialmente forestali.