
Οἱ μὲν ἰππήων στρότον οἰ δὲ πέσδων οἰ δὲ νάων φαῖσ' ἐπ[ὶ] γᾶν μέλαι[ν]αν ἔ]μμεναι κάλλιστον, ἔγω δὲ κῆν' ὄτ τω τις ἔραται. |
C'è chi dice sia un esercito di cavalieri, c'è chi dice sia un esercito di fanti, c'è chi dice sia una flotta di navi sulla nera terra la cosa più bella, io invece dico che è ciò che si ama. (Saffo – Trad. A. D’Andria) |
LA FINE DEL MIO SOGNO EUROPEO
Giorno 1 – Partenza
Non avevo mai visto Malpensa così spettrale e deserta, interi settori dell'aeroporto sono chiusi con l'ingresso sbarrato. Alla partenza siamo pochi, tutti muniti di documenti sanitari, dichiarazioni per il Governo greco, autocertificazioni per le autorità italiane, e mascherine: una trentina di greci che tornano a casa, qualche studentessa con gli occhiali alla moda, un hipster con l'aria da fotografo freelance, un paio di imprenditori, immancabilmente veneti. Aleggia ovunque profumo di igienizzante.
In volo basta un pacchettino di biscotti Papadopoulou e si è già in Grecia. Dal mio posto finestrino scorgo le isolette della Croazia illuminate dal sole, in un cielo di nuvolette pannose.