"Mettimi in valigia, portami in Italia con te!"
E’ una delle invocazioni più richieste a Lesbo, dopo aver saputo che sono italiana.
Mi viene proposto come scherzo, lo so!
Ma alla base di ogni scherzo c'è un fondo di verità, un fondo di speranza.
Una richiesta di aiuto esplicita.
Mi si strazia il cuore sapendo di non poterlo fare, sapendo di non potere fare niente per coltivare il loro sogno.
Alla fine non chiedono molto, vogliono solo avere una vita lontano dalla guerra, una casa, un lavoro, fare studiare i propri figli e dare loro una vita migliore di quella che hanno vissuto finora.
Sono felici quando riescono a mettere piede in Europa, pensano di essere salvi, di poter iniziare una vita nuova.
Ma questa felicità svanisce appena realizzano che quest'isola non è un semplice punto di passaggio.
Il dovere di raccontare

Sono stata in Albania due anni e mezzo con la Colomba eppure mai ho sentito così forte il bisogno e il dovere di raccontare come da cinque giorni a questa parte, quando sono arrivata sull'isola di Lesbo.
Il dolore delle famiglie albanesi era un dolore intimo, profondo, e così sentivo che andava raccontato, piano, prendendosi il tempo di rielaborarlo, sottovoce, sussurrato alle orecchie di chi si prendeva il tempo per capirlo.
Il dolore delle persone su quest'isola, invece, urla, e così sento che va raccontato.
Va urlato affinché giunga alle orecchie di tutti.
Va raccontato in fretta, a più persone possibile, perché è un dolore che chiede giustizia.
Il dolore dei profughi di Lesbo è un dolore straziante, che racconta di Diritti violati, di infanzia negata e di vite dimenticate.
È un dolore che non necessita di grandi parole per essere compreso perché è immediato, è uno schiaffo a mano aperta sul viso.
Il magazzino delle anime

Avete presente i grandi magazzini di Amazon con tutti i pacchi ammassati in attesa di essere distribuiti? Il campo profughi di Mavrovouni (Moria 2.0) a Lesbo, in Grecia, è così.
E’ “il magazzino delle anime” stipate in uno spazio minuscolo nell’indifferenza di tutti. Nell’attesa di poter viaggiare, di raggiungere la loro destinazione proprio come i pacchi in attesa di essere distribuiti. Con un’unica differenza: i pacchi sono liberi di muoversi mentre le anime no, sono bloccate nel magazzino per via delle nostre scelte. E passano ammassate un tempo indefinito, che sanno quando inizia ma non sanno quando finirà…
E nel frattempo gli anni passano e le speranze muoiono. La speranza è il fondamento del nostro pensiero, è il desiderio di una vita felice che ci spinge ad esplorare nuove strade per raggiungerla.
Beyond Borders: interviste oltre i confini d'Europa - Lesbo
Ci racconta la sua esperienza Eleonora Selmi, Ostetrica di Medici senza Frontiere che ha lavorato per molto tempo a Lesbo nel campo profughi di Moria.
Frontiere e migrazioni: cosa succede ai confini dell'Europa?
Ne parliamo con Nello Scavo, inviato speciale di Avvenire.
Giovedì 18 febbraio, ore 18:50
in diretta sul profilo Facebook e sul canale YouTube di Operazione Colomba - Apg23