
Il campo di Eleonas, l'unico vicino al centro abitato di Atene, chiuderà.
La battaglia sembra persa, la resistenza dispersa.
Sebbene lottare per mantenere aperto un campo sia un paradosso per tutti noi, la distanza e la separazione che ci attendono paiono ancora più violente.
Negli ultimi mesi sono stati effettuati numerosi trasferimenti, molte persone se ne sono andate e il campo si è svuotato: vi risiedono ancora pochi uomini soli e qualche nucleo familiare; gran parte delle donne e dei bambini sono stati trasferiti e la spina dorsale del movimento di resistenza, costituita prevalentemente dalle donne congolesi, è andata via via disgregandosi.
Sembra la fine pacifica di una battaglia, ma non è così, perché non c'è nulla di pacifico in questo epilogo: i trasferimenti delle persone sono stati tutti imposti, prima mediante l'utilizzo della forza (https://www.youtube.com/watch?v=rtHy_AS-erk) e poi mediante l'arma del ricatto da parte delle stesse autorità del campo.
Non c'è scelta quando ti minacciano di sospendere la tua procedura d'asilo se non te ne vai.
Non c'è scelta quando l'alternativa al trasferimento è perdere l'unica possibilità di ottenere dei documenti.
Ma dove andranno, dove sono, gli abitanti di Eleonas?