
A. sorride mostrandoci con orgoglio la terra della sua famiglia in lontananza di fronte a noi.
Con la sua risata contagiosa, ci indica il posto in cui è nato ed era solito giocare da bambino.
A. non può più tornare su quella terra.
Ora lì spuntano i palazzoni grigi della colonie e poco più in là, Tel Aviv.
Oggi il muro separa e divide una terra che prima si estendeva libera fino al mare.
Il muro si impone con veemenza, seguendo una linea volutamente non regolare.
Delinea spazi, non solo fisici, ma mentali.
Un "fuori" e un "dentro" in cui è facile perdersi.