A. sorride mostrandoci con orgoglio la terra della sua famiglia in lontananza di fronte a noi.
Con la sua risata contagiosa, ci indica il posto in cui è nato ed era solito giocare da bambino.
A. non può più tornare su quella terra.
Ora lì spuntano i palazzoni grigi della colonie e poco più in là, Tel Aviv.
Oggi il muro separa e divide una terra che prima si estendeva libera fino al mare.
Il muro si impone con veemenza, seguendo una linea volutamente non regolare.
Delinea spazi, non solo fisici, ma mentali.
Un "fuori" e un "dentro" in cui è facile perdersi.

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Stasera Tuwani ci ha regalato momenti di serenità, per allentare la tensione, rilassare il corpo e la mente, e lasciare spazio a risate genuine e ristoratrici dopo un’altra giornata sotto un’occupazione militare illegale, illegittima e profondamente ingiusta.

Oggi un altro pastore è stato cacciato dalla propria terra, prima da un colono poi dall’esercito Israeliano, forza ufficiale di uno stato “libero” e “democratico”. Il corso naturale degli eventi di nuovo modificato da queste storture. Vite cambiate, giorno dopo giorno, ingiustizia dopo ingiustizia. Rabbia e rassegnazione.

Eppure c’è chi la rabbia la incanala in energia positiva e creatrice. La resistenza nonviolenta di questo villaggio, e di questo popolo, consiste proprio in questo: non permettere alla rabbia e alla rassegnazione di sopraffare qualsiasi altra emozione o attitudine.

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Hafez
un gigante che si comporta da nano
la sua mano è grande come un lago
di acqua salata, raccoglie universi,
mondi, gente pescata ovunque
durante le sue retate d’amore,
se ogni uomo ha un cuore – Hafez
ne ha mille che pompano
nelle creature che vengono investite
della sua energia, Hafez ha trovato
la via per uscire da questo conflitto
senza per forza decretare
chi è lo sconfitto e chi è il vincitore,

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Gerusalemme è proprio una bella città
Piena di palazzi arabeggianti, piena d’arte.
Gerusalemme racchiude tre delle religioni monoteiste più importanti del mondo.
A Gerusalemme tutti pregano, vi è una grande spiritualità.
Camminando per le strade puoi vedere pellegrini che percorrono la via crucis, ebrei che, arrivati da tutto il mondo, si inchinano di fronte al simbolo della loro fede e musulmani racchiusi nei loro vestiti multicolor che rivolti verso la Mecca si inchinano più, più e più volte.
Tutti pregano il solo Dio che prende tanti nomi e che per ognuno ha tante sfaccettature diverse.
Gerusalemme per molti è la città santa, per altri città d’arte da visitare, per altri ancora casa propria.
Gerusalemme è una città con il proprio cuore racchiuso tra le mura della città vecchia.
Gerusalemme è una città multietnica.
Gerusalemme è proprio una bella città.

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Omar
che letto al contrario è ramo
e sul ramo ci stanno frutti e fiori,
lui ha scelto il villaggio di Tuba
dove le albe sono albori del mondo
dove le sue preghiere salgono
dal fondo della sua voce
che intona un canto dolente
a tratti gioioso
le sue figlie in attesa di uno sposo
che forse le porterà lontano
mentre ora sono tante come le dita
di una mano, Omar sembra un sultano

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