
Sono S., una volontaria jadid (nuova), anche se oramai non più così tanto - sono arrivata da quasi 6 settimane.
Sono stata "fortunata" perché in questo lasso di tempo l'occupazione si è palesata meno che in altri periodi.
Ho avuto i miei spiacevoli incontri con coloni, esercito e polizia, ma si può dire che nelle ultime settimane la situazione è stata relativamente tranquilla.
Shuai shuai, con le mie insicurezze e con il mio arabo estremamente risicato, entro a far parte di questa comunità.
Imparo i nomi delle donne, dei bambini, degli uomini.
Loro imparano il mio, e io mi godo gelosamente questi momenti.
Non so precisamente quando, ma inizio a sentirmi a casa.
Ad At-Tuwani con le terre e le colline che circondano questo villaggio, con quei nomi che il primo giorno mi sembravano così difficili da ricordare.