
Settembre 2019.
Difficilmente dimenticherò questa giornata.
Dalla prima volta che ho messo piede in questo Paese, 6 anni fa, ho sentito parlare del grande problema dello sfollamento forzato.
Ricordo quando nel 2010 mi raccontavano degli abitanti di Ciudad Bolivar, barrio (quartiere) nel sud di Bogotà dove ho vissuto un paio di mesi.
“Li vedi? Sono quasi tutti desplazados, persone fuggite dalle campagne colombiane per nascondersi dalla guerra”.
“Somos desplazados forzados” è stata forse la frase che più mi sono sentita dire lassù, nella parte alta di quelle colline che circondano la capitale.
Poi sono arrivata nella parte nord della Colombia, l’Urabà Antioqueño, una delle zone più colpite dal conflitto.