In queste ore l'esercito israeliano ha iniziato la seconda fase dell'operazione militare "Piombo Fuso" con una invasione di terra della Striscia di Gaza, dopo una settimana di intensi bombardamenti da parte dell'aviazione e della marina militare israeliana sul territorio palestinese controllato da Hamas.
Ad oggi si contano più di quattrocento vittime palestinesi e alcune unità israeliane, migliaia i feriti ma il bilancio si aggraverà tristemente col passare del tempo.
Breve analisi dell'attacco israeliano a Gaza
1) Israele preparava questo attacco su Gaza da almeno sei mesi, come dichiarato pubblicamente dal Ministro della Difesa. Alla scadenza dei sei mesi di tregua, c'è stato un tentativo di negoziato per il rinnovo della tregua, in cui Hamas ha posto come condizione l'apertura dei valichi della Striscia di Gaza con Israele per permettere il passaggio di viveri, medicinali, carburante e aiuti umanitari. Falliti i negoziati per il rifiuto delle condizioni da parte di Israele, Hamas ha ripreso in modo massiccio il lancio di razzi, che hanno raggiunto anche città più lontane e popolose come Ashkelon e Ashdod, fino a Beer Sheva. Ne consegue che il lancio di razzi da parte di Hamas sia stato solo il pretesto per iniziare un'operazione militare che era comunque pianificata.
"Hebron: città contesa, termometro della crisi"
Fonte: MISNA - CISGIORDANIA - 2/12/2008 20.11
HEBRON (2): CITTÀ CONTESA, TERMOMETRO DELLA CRISI
“Hebron è il termometro delle tensioni in Cisgiordania: da sempre quando i rapporti tra palestinesi e israeliani entrano in una nuova fase di conflitto è qui che si cominciano a vedere i problemi in arrivo”. F. F., volontaria dell’organizzazione internazionale Operazione Colomba nel villaggio di at-Twani, pochi chilometri a sud di Hebron, è stata contattata dalla MISNA all’indomani degli scontri tra coloni ebrei e contadini palestinesi, almeno cinque dei quali sono rimasti feriti. “L’aggressività crescente dei coloni israeliani - dice la volontaria - sta diventando un problema che anche gli israeliani cominciano a temere e spesso capita che oltre ai palestinesi, vengano feriti nelle aggressioni e nelle sassaiole anche soldati dell’esercito a cui i coloni non riconoscono nessuna autorità”.
"Gaza senza tregua"
"Gaza senza tregua": un viaggio dentro e attorno alla Striscia di Gaza, dove proseguono i lanci di razzi Qassam e le incursioni israeliane. Questa trasmissione è a cura di Michela Sechi. Ha collaborato Lucia Carminati.
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Un giorno a Sderot
Erano giorni che assistevamo a ciò che stava accadendo a Gaza, ma stare a Gerusalemme o ad At-Tuwani (villaggio in cui viviamo ed operiamo, a sud di Hebron) era come stare in Italia: i mezzi di informazione non ne parlavano, non arrivavano notizie, si sapeva pochissimo… eppure Gerusalemme non è in un altro continente, è a meno di 50km! Volevamo avvicinarci, raccogliere informazioni più dettagliate ed incontrare le persone. Sapevamo, come tutti, che il motivo ufficiale per il quale il governo Olmert ha deciso di tenere sotto assedio Gaza uccidendo decine, ormai centinaia di persone (tra cui moltissimi bambini o ragazzini) era, ed è tutt'ora, il lancio di razzi dalla Striscia di Gaza in territorio israeliano. Volevamo andare a vedere. L'attacco di massa, poi, era arrivato dopo la pubblicazione da parte di Haaretz (giornale quotidiano israeliano) di un sondaggio che riporta che il 65% dei cittadini israeliani è disponibile ad aprire un dialogo con Hamas. Quindi volevamo andare a sentire la gente per capire cosa stava accadendo.