Situazione attuale

Siria
Persiste, da parte di Mosca, il reclutamento in territorio siriano a sostegno dell’esercito russo nel conflitto in Ucraina.
Alcuni raid aerei condotti dalle forze armate russe in aree della Siria sotto influenza turca hanno violato la tregua in vigore con la Turchia. Quest’ultima ha di conseguenza chiuso l’accesso allo spazio aereo previsto per i veicoli russi in transito verso la Siria.
Con l’innalzamento dei prezzi dovuto alla guerra in Ucraina, gli aiuti alimentari previsti per le famiglie residenti nel nord-ovest della Siria dal World Food Program dell’ONU sono stati ridotti.
Nella seconda metà di aprile, si sono registrati ulteriori raid aerei israeliani sul territorio siriano aventi come obiettivi le postazioni militari legate all’Iran: in un’incursione aerea nei pressi di Damasco si sono contati nove morti.
Nell’area del Deir Ez Zor, lo Stato Islamico ha coordinato un attacco in cui diverse persone sono rimaste uccise, generando preoccupazioni circa il riemergere della sua presenza nel nord-est della Siria. Per contrastare gli ultimi movimenti dell’Isis, la Russia ha dispiegato una serie di bombardamenti aerei nel triangolo compreso tra Raqqa, Aleppo e Homs. Alcune proteste antigovernative organizzate ad As-Suwayda, nonostante la repressione vigente nel Paese, hanno condotto a sanzioni economiche dirette alla città che le aveva promosse.

Leggi tutto...

Situazione attuale

Siria
Nell’ultimo mese l’attenzione sul panorama geopolitico si è spostata sul conflitto russo-ucraino. Le ripercussioni di ordine economico e sociale di questi eventi hanno investito la Siria. Con un iniziale numero di 400 unità, i siriani arruolati dalla Russia in Ucraina risultano essere in poco tempo arrivati a 40 mila. Conseguenza di questo spostamento dell’asse del dispiego di forze militari russe è stata la riduzione dei raid aerei da parte di Mosca sul territorio siriano, scesi di quattro volte rispetto al mese precedente.
Nel mentre, Bashar al-Assad ha portato a termine la visita presso gli Emirati Arabi Uniti, primo viaggio in uno Stato arabo dal 2011 che lentamente ricolloca la presenza della Siria al tavolo del dialogo con i suoi vicini arabi.
La data del 15 marzo di quest’anno ha segnato l’undicesimo anniversario dall’inizio delle proteste in Siria; il bilancio di undici anni di guerra civile è ad oggi di mezzo milione di morti. Sul territorio siriano si sono accese tensioni tra forze governative e soldati americani, di pari passo con le esercitazioni USA-PKK a difesa dei pozzi di petrolio. Si sono inoltre verificati disordini all’interno dei campi di prigionia dello stato islamico: si contano nove uccisi.

Libano
Prova degli effetti della crisi causata dalla guerra in Ucraina, l’insofferenza del sistema economico libanese ha portato la banca nazionale a chiudere numerosi conti di privati esteri e i beni di cinque altre banche sotto inchiesta ad essere congelati. L’UE ha sequestrato beni da diverse migliaia di dollari legati al riciclaggio di denaro su territorio libanese; la Banca Centrale del Libano è indagata per lo stesso capo di accusa. Nello stesso ambito di difficoltà finanziaria, il Ministro dell’energia ha intrapreso un viaggio in Qatar in cerca di sostegno per far fronte al peggioramento della crisi energetica che perdura in Libano. La diminuzione, inoltre, delle riserve di grano e petrolio aggrava una tensione sociale già esistente, che ha spinto i benzinai del Paese ad iniziare uno sciopero.

Leggi tutto...

Situazione attuale

SIRIA

A metà febbraio i raid russi contro alcune postazioni dello stato islamico, sono ripresi nella zona tra la città di Hama e l’Eufrate. Nello stesso periodo, nei territori a nord-ovest sono ripresi scontri ad arma da fuoco fra insorti e forze governative siriane, in cui hanno perso la vita alcuni civili.
In questo quadro, la Russia ha schierato i bombardieri a lungo raggio e jet da combattimento nella sua base aerea di Hmeimim, nel Nord-Ovest del Paese. I mezzi sono funzionali a esercitazioni navali nella regione del Mediterraneo Orientale.
La solida alleanza siro-russa è stata confermata negli ultimi giorni con il forte sostegno per le operazioni militare russe in Ucraina espresso da Bashar al-Assad.
Secondo l’Osservatorio nazionale per i Diritti Umani, nel mese di febbraio sono morte più di 300 persone, di cui 161 sono civili. Le vittime di questo conflitto decennale non sono dovute solo agli scontri militari, ma anche alla carenza di cibo, alle torture subite nelle prigioni siriane, altre ancora alla situazione sanitaria ed economica in cui versa il Paese.

Leggi tutto...

Situazione attuale

SIRIA

Nella seconda metà del mese si sono registrate diverse vittime tra i profughi sfollati nella regione settentrionale della Siria, particolarmente esposti alla forte ondata di maltempo che si è abbattuta come ogni anno sulla regione mediorientale. Diverse persone sono morte e altre sono in fin di vita per ipotermia nel nord-ovest della Siria e nella zona di Afrin, al confine con la Turchia, nonché nella regione a nord di Aleppo. Durante questo mese lo Stato Islamico è tornato al centro dell’attenzione dei media, con l’assalto alla prigione di Ghwayran nella città di Hassake nel nord-est della Siria, operato lo scorso 20 gennaio. Il carcere era considerato dall’Isis un obiettivo strategico, dal momento che nella prigione erano da anni detenuti molti suoi affiliati, tra cui minori, secondo alcune fonti. La prigione è stata ripresa dai combattenti curdo-arabi, con il sostegno dell’aviazione USA, una settimana dopo l’assalto. Secondo alcune fonti, nei primi otto giorni di combattimenti sono state uccise più di 332 persone, tra jihadisti, curdi e arabi anti-Isis, e civili.
Pochi giorni fa si è poi svolto un blitz delle forze speciali Usa, col fine di uccidere Abu Ibrahim al-Hashimi al-Qurayshi, giudicato direttamente responsabile del genocidio degli yazidi nel 2014. L’attacco avrebbe interessato il villaggio di Atmeh, vicino al confine con la Turchia, un'area costellata da campi profughi siriani. Numerose sarebbero le vittime anche tra i civili. Le identità dei jihadisti presi di mira dall’attacco non sono state comunicate prima di diverse ore dallo svolgimento dell’operazione.

Leggi tutto...

Situazione attuale

SIRIA

Nel governatorato nord-occidentale di Idlib sono continuati i raid aerei da parte di Damasco e di Mosca.
Sabato 11 dicembre 15 vittime sono state portate d'urgenza in un ospedale co-gestito da Medici Senza Frontiere (MSF).
Il mese di dicembre ha registrato numerosi attacchi aerei sulla Siria da parte di Israele, ultimo quello sul porto di Latakia, dove sono stati colpiti numerosi container causando ingenti danni.
Da un punto di vista politico si sono intensificate le relazioni diplomatiche tra mondo arabo e il governo di Bashar Assad. A fine dicembre infatti il Bahrein ha nominato il suo ambasciatore a Damasco.
La crisi economica costringe poi numerosissimi siriani a lasciare il Paese.
Secondo il Programma Alimentare Mondiale (WFP) il 90% dei siriani vive sotto la soglia di povertà e circa 12,4 milioni di persone, quasi il 60% della popolazione siriana, sono ora considerate in una situazione di insicurezza alimentare, con un aumento del 57% dal 2019.

LIBANO

Con l'acuirsi della crisi economica senza precedenti che investe il Paese, Beirut è diventata una città assai più pericolosa del passato. Nei primi dieci mesi del 2021 i furti nelle abitazioni sono aumentati del 266% rispetto allo stesso periodo del 2019, gli omicidi sono cresciuti del 101%, mentre i furti di auto sono saliti del 212%. Circa 200mila libanesi sono fuggiti dal loro Paese al collasso economico negli ultimi due anni.
Alla crisi emigratoria si affianca la permanente questione dei rifugiati siriani nel Paese. A questo proposito, il Presidente della Repubblica Michel Aoun, parlando con il rappresentante ONU per la Siria, ha ribadito la necessità di rimpatriare i rifugiati siriani.
Per quanto riguarda invece il fermo dei passaggi irregolari dei migranti al confine tra Bielorussia e Polonia, non rimane che il calvario delle centinaia di persone rimaste bloccate in una zona grigia dove non possono né andare in Europa né tornare in Libano.

Leggi tutto...