
Anwar al-Bunni, avvocato siriano per i Diritti Umani nel Processo a Coblenza
“Una volta, in un discorso in TV, ho detto che io amo questo Paese e gli sono molto grato per avermi accolto, ma non ho nessuna intenzione di integrarmi né di imparare il tedesco. Il Perché? È molto semplice: perché io voglio tornare a casa mia, in Siria”.
Ci ha detto così Anwar al-Bunni, durante un incontro nel suo ufficio di Berlino.
La mia reazione d’istinto sarebbe stata quella di sobbalzare dalla sedia e precipitarmi a tappare le orecchie ad Abdo, che è da poco in Italia ed era lì con noi, di dirgli di non ascoltare perché lui invece la nostra lingua la deve imparare per poter avere una vita decente in Italia, trovare un lavoro ecc, ecc.
Ma dentro di me sapevo benissimo che Anwar aveva ragione, come lo sa anche Abdo, che anche da qui continua a spendersi ogni giorno per la sua gente e per il suo Paese. Perché accogliere queste persone è giusto, ma non basta e forse serve a ben poco se non accogliamo anche le loro lotte e la loro voglia di giustizia e di riscatto.